Venezia 1600 la Rinascita del Rinascimento

Il 1600 è l’apogeo del Rinascimento Veneziano, ma sono anche gli anni dalla fondazione della Serenissima. É così che compleanno e rinascita coincidono, e noi ci siamo ritrovati all’hotel Heureka a festeggiare Venezia, ma anche tutti quelli che la amano.

Una festa fuori dai canoni, dove fuoco e acqua si sono uniti, dove una giovane Europa chiede a Venezia come condurre i popoli in pace, e la Serenissima le insegna ad apprezzare i doni, a godere degli scambi senza preferenze. Vulcano, Nettuno, Venezia e i suoi araldi costruiranno un presente migliore per la giovane Europa, guardando verso il futuro della rinascita, con un finale a sorpresa. Dopo una passeggiata per calli e campielli veneziani le porte della Scuola Grande della Misericordia si sono aperte per accoglierci, per poi brindare nel campiello più originale dell’intera città!
Grazie a Hotel Heureka per aver promosso e ospitato l’evento, Simone Padovani per le fotografie, Crisam make-up service per il trucco degli artisti. Immagine di copertina elaborazione grafica di Raffaele Dessì su immagine di Pierluigi Lucietto

Viaggio nella grande bellezza – Venezia

Il difficile momento storico che ci siamo ritrovati ad affrontare ha molto cambiato le condizioni di vita di tutti noi, cambiano il modo di comunicare e fare cultura. Nel luglio 2020 siamo stati coinvolti nella prima grande produzione post pandemia che è stata realizzata in Italia e riguardava un programma culturale che doveva portare nelle case degli italiani quei musei che, per questioni di sicurezza, erano chiusi al pubblico. Grazie a Cesare Bocci, la produzione RTI, il regista Roberto Burchielli e le autrici di Real Life Television ha quindi preso forma la puntata su Venezia del Viaggio nella grande bellezza, trasmesso su canale 5, con uno share massimo che ha superato il 10%, proprio nella parte dedicata all’importante museo cittadino.

Il dott. Dessì ha quindi sviluppato, di comune accordo con la produzione e gli autori, un modo diverso di presentare la moda della seconda metà del 1700 ed uno dei musei più importanti della città, uscendo dal ruolo accademico per indossare abiti e accessori che avrebbero riportato lo spettatore direttamente al periodo di cui si parlava. Quadri, arredi, architetture originali e riproduzioni filologiche di abiti ed accessori hanno quindi presentato un’epoca che poi si è spostata nel caffè che più di tutti rappresenta la serenissima: il Florian, che proprio nel 2020 festeggiava i 300 anni dall’apertura. 

Per la presentazione sono stati usati abiti particolari, pensati e realizzati da Francesco Briggi, nati grazie alla sua scelta di ciascun materiale e dettaglio: i rasi e lampassi di seta della Rubelli si sono affiancati ai damaschi di seta e cotone comaschi, i merletti antichi realizzati a mano ai ricami in microperle di vetro dell’ impiraressa Marisa Convento. Abiti nati da un lavoro corale per mostrare come il costume sia l’arte che coinvolge tutte le tradizioni manifatturiere ed il gusto di un popolo, ed ad un solo sguardo riesce a ricreare e spiegare una cultura altrimenti impossibile da mostrare.

Un estratto della puntata si può vedere seguendo questo link: